Con Ester Bordino una Assocamp sempre più forte
È questo l’obiettivo della nuova presidente, che ha preso il posto di Vittorio dall’Aglio. Tra le iniziative da portare avanti ci sono la comunicazione extra-settore, il dialogo con le istituzioni, la promozione di corsi di formazione e la forte volontà di lavorare su sicurezza e legalità.
Testo di Paolo Galvani
Alla fine di luglio, l’assemblea annuale di Assocamp ha rinnovato i suoi vertici, con un cambio alla guida epocale: dopo vent’anni, Vittorio dall’Aglio ha ceduto il ruolo di presidente a Ester Bordino. Negli ultimi decenni l’associazione che riunisce la maggior parte dei concessionari italiani ha portato a termine molti progetti, dai seminari (tecnici, di comunicazione, di gestione e amministrativi) alla creazione delle Assocamp regionali. Vittorio Dall’Aglio non lascerà Assocamp: l’Assemblea Nazionale 2020 ha deciso di conferirgli la carica di presidente onorario.
Il compito di Ester Bordino, titolare della concessionaria piemontese Caravanlanghe, sarà ora quello di rafforzare ulteriormente le iniziative di Assocamp, anche in ambito istituzionale. Camper Professional l’ha incontrata per parlare dei suoi piani e del futuro dell’associazione
Quali sono le motivazioni che l’hanno spinta ad accettare questo ruolo? Che tipo di contributo, anche personale, pensa di poter dare ad Assocamp?
Ester Bordino: Domanda abbastanza difficile. Per quanto riguarda le motivazioni direi una nuova sfida. Francamente alla mia età per accettare questo incarico e per sostituire un presidente come Vittorio, bisogna avere una vena di pazzia. Non sono stata nel consiglio di Assocamp per diversi anni perché ero concentrata quasi esclusivamente sulla mia azienda. Poi si arriva a un’età in cui si pensa di poter fare qualcosa di costruttivo anche per gli altri, per l’associazione. Per questo sono entrata in giunta. In questi ultimi due anni penso che siano cambiate molte cose, abbiamo preso una strada un po’ diversa, abbiamo cominciato a lavorare con i social e abbiamo ringiovanito un po’ Assocamp.
Da quanto tempo è nella giunta?
Ester Bordino: Da cinque anni. Nell’ultimo periodo, quello del lockdown, si è lavorato molto, ma da diversi anni sostengo che il grosso problema del nostro settore sia stato quello di non essere riusciti a riprendersi dalla crisi. Gli altri sono ripartiti e l’Italia no. Il problema secondo tutti noi è che il settore non sia stato promosso nel modo giusto, rimanendo circoscritti ai soliti schemi, senza cercare di allargarsi all’esterno. Non si è cercata nuova clientela, non si è spiegato alla gente che cos’è veramente il camper e a cosa può servire. Da un anno, come associazione, abbiamo intrapreso questa strada, abbiamo cominciato a farci conoscere meglio. Abbiamo approfittato del periodo di lockdown per dare il via a una nuova fase. È stato un periodo intenso.
Durante l’assemblea dei soci è stato annunciato che nascerà un consiglio di presidenza ristretto, formato da sei membri. Che cosa vi ha spinto a questa scelta e che tipo di poteri e incarichi avrà questo consiglio?
Ester Bordino: È stato seguito l’esempio delle varie Ascom. Riuscire a trovarsi in 15 o 16 è sempre un problema, per questioni logistiche e di tempo, per cui si è pensato a un sistema in cui un gruppo ristretto si incontra più spesso per preparare il materiale da sottoporre alla giunta. Nel gruppo ci sono persone con incarichi specifici. È un’idea per facilitare il lavoro, renderlo più agile e lavorare di più e meglio.
Lei prende le redini in un momento che è piuttosto particolare…
Ester Bordino: In effetti ho preso la presidenza in un momento in cui non sappiamo cosa aspettarci, magari arriveranno un periodo di licenziamenti e una nuova crisi economica piuttosto forte… e il nostro settore non propone generi di prima necessità. Il gusto della sfida comunque è un buon indicatore del bravo imprenditore, quindi avanti così.
In questa situazione, pensa che come associazione sia meglio portare avanti quello che è stato fatto negli anni precedenti oppure puntare a un cambio di passo?
Ester Bordino: Negli ultimi anni l’associazione ha già realizzato molti cambiamenti. Io sono per la continuità, cercando di promuovere il settore fuori dai soliti canali e facendoci conoscere sempre di più. Ovviamente vanno aggiunte altre cose a cui avevamo già pensato, ma che non eravamo ancora riusciti a concludere. Progetti nuovi ci sono, e ora dobbiamo riuscire a continuare a portare avanti anche quello che si è cominciato in questo periodo difficile.
La trasformazione era già partita…
Ester Bordino: Sì, e penso che si sia vista rispetto all’Assocamp di vent’anni fa. Per esempio, siamo passati dal 30 per cento degli iscritti di 30 anni fa a quasi il 90 per cento di oggi. I numeri sono diversi, ma vogliamo ancora aumentarli, vogliamo attirare le officine. Nel nostro settore purtroppo in questi anni abbiamo visto troppa gente improvvisata, con meccanici o carrozzieri che si sono reinventati come riparatori di camper. Queste sono persone che in qualche modo dobbiamo riuscire a intercettare, dobbiamo riprendere i corsi, appena ce lo permetteranno, in modo importante, per fargli capire veramente cos’è un camper e cos’è la sicurezza in camper. Noi lavoriamo su ogni aspetto: non siamo meccanici, ma falegnami, elettricisti, idraulici. I problemi connessi alla presenza di gas ed elettricità a bordo sono troppo sottovalutati.
Parlando di mercato, dopo la fase di lockdown qual è la situazione in questo momento presso i concessionari?
Ester Bordino: Chiaramente nel periodo di blocco la parte più penalizzata è stata il noleggio. Le disdette sono arrivate e quei noleggi si sono definitivamente perduti. Del resto, aprile e maggio, con festività e ponti, erano due mesi molto importanti. Le vendite mancate, invece, si sono recuperate in modo forse anche maggiore. E c’è stata una forte richiesta di usato: tutta la pubblicità che è stata fatta sul camper come vacanza sicura ha avvicinato al settore molta nuova clientela, che difficilmente valuta subito un mezzo nuovo. Finora si è lavorato molto e bene, ora vediamo come va l’ultima parte dell’anno. Si è lavorato un po’ meno sul mezzo nuovo, però abbiamo visto una clientela di ritorno: molta gente che possedeva il camper 15-20 anni fa, quando aveva magari i bambini piccoli, è tornata a questa passione. Secondo me i mezzi nuovi sono stati venduti soprattutto a queste persone, che già pensavano all’acquisto e che grazie al discorso sicurezza e vacanze tranquille hanno ricevuto la spinta giusta per farli riavvicinare al nostro mondo.
La comunicazione del camper come mezzo per una vacanza particolarmente sicura si è sentita molto anche all’esterno. Qual è stato il ruolo di Assocamp in questa campagna informativa?
Ester Bordino: Noi abbiamo iniziato prestissimo a comunicare all’esterno, perché la cosa era già pianificata. La spinta forte è arrivata con il lockdown: a marzo siamo partiti con una campagna molto forte impostata sulle vacanze sicure e rivolta soprattutto all’extra settore per far capire meglio che cos’è il camper. Poi siamo stati seguiti. E a maggio l’APC è partita nuovamente con una campagna bella corposa dedicata al concetto che il camper consente di portare con sé la propria camera, il proprio bagno e così via. In quel periodo non si sapeva nemmeno se sarebbe stato possibile recarsi all’estero e quindi la gente si è avvicinata un po’ di più al nostro mondo. Spero che non si tratti di una cosa momentanea, ma che questo interesse rimanga. Ci auguriamo che sia una semina: chi ha provato, chi ha preso il camper usato speriamo che poi compri quello nuovo. Si sono viste famiglie e giovani con bambini, che non si vedevano da anni ad acquistare il camper. Speriamo che sia un nuovo inizio.
Vista la situazione altalenante di questa stagione, secondo lei come si chiuderà da un punto di vista numerico la stagione 2019-2020?
Ester Bordino: Io penso, sentendo anche i colleghi, che la stagione 2020 che abbiamo chiuso ad agosto sia finita in modo positivo. Non mi piace dare numeri, preferisco vedere a consuntivo come sono andate le cose. Il 2021 è un’incognita: non sappiamo se questa pandemia tornerà a colpire, purtroppo anche i medici hanno pareri discordanti. Per l’economia non c’è niente di peggio di quando le cose sono sospese.
Tornando più specificamente ad Assocamp, quale pensa che debba essere il ruolo dell’associazione nei confronti delle istituzioni?
Ester Bordino: La settimana prima dell’assemblea sono riuscita ad avere un appuntamento con il direttore centrale della Motorizzazione a Roma. Abbiamo parlato, ho esposto tutti i problemi di immatricolazione che abbiamo in questo momento, e ho trovato molta disponibilità. Nel periodo estivo ci ha aiutato a far arrivare le targhe ai concessionari per poter far andare la gente in vacanza, ma a parte il momento specifico bisogna risolvere definitivamente le difficoltà che abbiamo con le immatricolazioni dei veicoli che arrivano dall’estero. Capisco che possano esserci dei problemi con l’importazione parallela, ma noi importiamo dei mezzi che hanno un documento europeo, e con questo stesso documento all’estero l’immatricolazione avviene in ventiquattro ore. Voglio capire perché in Italia dobbiamo registrarlo quasi come fosse un esemplare unico, e ci vogliono venti giorni o un mese per farlo. Questo è quello che gli abbiamo chiesto e lui, che è responsabile da pochi mesi, ci ha risposto che cercherà di semplificare le cose, promettendoci che al massimo entro novembre le cose cambieranno. Il canale di dialogo l’abbiamo aperto, adesso continuiamo su questa strada.
Un altro elemento di cui dovremo discutere a livello istituzionale è quello che riguarda i codici Ateco. Noi sappiamo benissimo da anni di non essere una categoria a sé: siamo inseriti a seconda dei casi con le automobili o con i meccanici, ma non siamo nel settore del turismo e quindi secondo me dobbiamo intervenire. Dovremmo avere un codice Ateco specifico per i riparatori di camper, perché noi non siamo meccanici, ma interveniamo su un mezzo dove ci sono gas, elettricità, carrozzeria, falegnameria… Un codice specifico sarebbe importante per gestire meglio gli aspetti che riguardano la sicurezza, arrivando ad avere quindi un controllo biennale dell’impianto a gas come accade all’estero.
In Italia questa è una carenza che va eliminata, perché abbiamo dei camper che girano con degli impianti del gas con guarnizioni e regolatori vecchi, con manutenzioni fai-da-te. Già da qualche anno Assocamp chiede che venga previsto l’obbligo di un controllo dell’impianto a gas almeno ogni due anni. Molti concessionari si sono già attrezzati con un dispositivo specifico, ma siamo convinti che per la sicurezza questi controlli debbano diventare obbligatori. Così come verifichiamo regolarmente la caldaia di casa, dovremmo fare lo stesso anche con quella del camper. C’è troppo fai-da-te, bisogna scrivere delle regole, bisogna sensibilizzare la gente sul fatto che non è possibile guardare su Internet come si smonta una stufa o un frigorifero e poi farlo da soli: a casa non lo faremmo mai, mentre sul camper sembra normale. Ma è pericolosissimo: ci sono famiglie che girano su bombe viaggianti, e questo non è accettabile.
Voi come Assocamp avete pensato di fare delle campagne attraverso i vostri concessionari per promuovere i controlli periodici?
Ester Bordino: Due anni fa, in fiera a Parma, abbiamo addirittura proposto i controlli gratuiti. Non le dico cosa è uscito! Oggi continuiamo a promuoverli sui social, ma secondo me è indispensabile una regola: ogni due anni bisogna fare un controllo dell’impianto. E la stufa a gasolio non esenta da questa necessità: è proprio l’impianto che va controllato. Oggi abbiamo ancora gente che carica le bombole al distributore…
Rispetto ad altre associazioni di categoria come vi ponete? Cercate la collaborazione? La trovate?
Ester Bordino: Noi l’abbiamo sempre cercata. Con Confedercampeggio c’è e c’è sempre stata un’ottima intesa, mentre con APC abbiamo avuto fasi più altalenanti. Comunque, già l’anno scorso in primavera avevamo chiesto ad APC di fare quello che poi è stato fatto quest’anno, cioè una campagna molto forte sui giornali e sui media extra settore per promuovere il camper. Quest’anno abbiamo collaborato un po’ più strettamente e speriamo di continuare a farlo. È una collaborazione importante, perché è la cosa più logica che concessionari e costruttori si parlino spesso. Dopo il lockdown abbiamo fatto diversi incontri in videoconferenza con i commerciali di molte aziende per parlare del futuro, per identificare dei periodi promozionali. La strada è stata imboccata.
Le sfide difficili, ma possibili?
Ester Bordino: Mi piacerebbe riprendere i corsi di aggiornamento della durata di due giorni, per far sì che le aziende non debbano prendere i ragazzi dell’officina e mandarli a destra e a manca per la formazione. Sarebbe bello riuscire a fare tutto nella stessa sede, magari con più aziende: due giorni di full immersion per evitare troppi spostamenti. E poi mi piacerebbe risolvere il problema del noleggio tra privati, perché quello è il mio chiodo fisso. Stanno spuntando come funghi nuove piattaforme, ma questa attività in Italia è illegale e non si capisce perché anche su certi giornali dove sono stati promossi il camper e la vacanza in camper, poi si parli di noleggio tra privati. Non si può fare. Il codice della strada parla chiaro e al di là del codice della strada c’è un discorso di operatori, di sicurezza, di assicurazioni, e quindi abbiamo dato l’incarico al nostro legale per capire cosa si possa fare. Poi ci muoveremo nelle sedi opportune.