Il successo è un marchio di famiglia
Abbiamo incontrato Nicolas Rousseau, CEO del Gruppo Rapido: l’azienda di famiglia non ha smesso di crescere e oggi, oltre a Rapido, controlla diversi marchi in vari siti produttivi, come Westfalia in Germania, Giottiline in Italia e Roadtrek in Canada
Testo di Antonio Mazzucchelli, foto di Enrico Bona
A capo del Gruppo Rapido c’è un giovane manager che può già vantare una profonda conoscenza del mercato. Suo nonno ha avviato l’attività e Nicolas Rousseau rappresenta la terza generazione in questa azienda a conduzione familiare, una delle poche ancora saldamente nelle mani dei fondatori.
Abbiamo parlato con lui dei diversi marchi che oggi fanno parte del Gruppo Rapido in Francia, Germania, Italia e anche in Nord America: è stato un periodo difficile, a causa della pandemia, ma ci sono ancora opportunità di crescita in tutti i mercati grazie, anche, a prodotti emergenti.
Può raccontarci di più su di lei e sulla sua esperienza nell’azienda di famiglia?
Nicolas Rousseau: Ho 34 anni e sono entrato nell’azienda di famiglia nel 2014 come sales manager per la Francia per il marchio Rapido. Prima di allora ho avuto una formazione in commercio internazionale e training nei settori automobilistico e aeronautico. Dopo la laurea ho impiegato 15 mesi per ottenere la licenza di pilota professionista e poi ho iniziato a lavorare come export sales manager nel settore aeronautico per circa 3 anni. Ho sentito che era importante fare esperienza professionale al di fuori dell’azienda di famiglia, anche se ho sempre voluto farne parte. Per me era importante costruire la mia personalità, incontrare altri professionisti e imparare alcune cose nuove.
Come ha deciso di entrare nell’azienda di famiglia?
Nicolas Rousseau: Mio padre ha una licenza di pilota di aerei e anch’io. Quando lavoravo a Parigi prendevo alcuni giorni di ferie per dedicarmi al volo, e volavo con lui per andare a Düsseldorf, alla fiera di Parma e alla fiera in Svezia. Volare e andare alle fiere con lui mi hanno fatto venire voglia di entrare nell’azienda di famiglia. Quando mio padre ha compiuto 60 anni, ha detto che avrei dovuto decidere se ero interessato o meno, e io ho detto “Ok, perché no?” Oggi essere al timone nel Gruppo Rapido non coincide solo con la mia passione per il prodotto, ma significa essere parte della storia della mia famiglia. Ed è fantastico lavorare con mio padre e condividere questa esperienza con lui e con il nostro team.
È raro che un’azienda sia ancora di proprietà della famiglia del fondatore; qual è il segreto?
Nicolas Rousseau: Penso che il segreto sia la nostra passione per il prodotto. Mio nonno era orfano ed è stato educato da un ebanista, è diventato uno scultore di grande talento ed è l’inventore della caravan pieghevole Rapido. Mio padre ha sviluppato molti prodotti, dal primo motorhome ai più recenti van. È l’uomo della crescita. Questa passione passa attraverso le generazioni ed è ciò che ci guida. Ci sono pochi lavori in cui puoi partecipare alla progettazione del prodotto, alla produzione, prendere parte alla sua distribuzione ed al marketing, ecc. Posso scegliere e dare il mio contributo in tutti questi campi.
Essere il figlio del proprietario, famoso e stimato imprenditore, è un vantaggio o uno svantaggio? Come convive con questa situazione?
Nicolas Rousseau: Penso che questa sia un’opportunità per lavorare con lui e trarre vantaggio dalla sua esperienza e conoscenza. Quando si lavora per un gruppo industriale, con tutte le responsabilità che questo implica, ci vuole del tempo per essere competenti in tutti i campi, dalla produzione alla finanza, alla gestione o anche alla costruzione di nuove fabbriche. Credo di essermi costruito delle solide basi per essere in grado di sviluppare al meglio questa attività imprenditoriale. Ovviamente questo è impegnativo, ma mio padre mi dà lo spazio di cui ho bisogno e le mie responsabilità sono cresciute passo dopo passo, ho iniziato sul campo come responsabile commerciale con i concessionari e questo mi ha aiutato molto nel gestire il gruppo oggi.
Come sono andati il Caravan Salon di Düsseldorf e il Salone del Camper per Rapido?
Nicolas Rousseau: Il Caravan Salon è stato per noi un tale successo che in realtà non ce lo aspettavamo. Le nostre vendite sono state molto migliori rispetto alla fiera dell’anno scorso. Penso che sia stata una combinazione dell’effetto dovuto alla pandemia, della comunicazione positiva che c’è stata intorno al nostro settore, dei nostri prodotti e, naturalmente, del fatto che alcuni altri produttori non erano presenti. Di questo hanno sicuramente beneficiato coloro che erano in fiera, il che ha permesso ai nostri dati di vendita di essere davvero buoni. Ci sono molti nuovi clienti, quindi ora la produzione dovrà seguire le domanda. Il Salone del Camper è andato più o meno come l’anno scorso. I rivenditori dicono che c’è stato molto interesse da parte di nuovi clienti e le vendite sono più o meno le stesse. Non c’è la spinta che vediamo nel mercato tedesco, che riporta cifre impressionanti. Non credo che il mercato italiano crescerà così tanto e nemmeno il mercato francese.
Come avete affrontato la crisi pandemica del Covid-19?
Nicolas Rousseau: La maggior parte delle nostre aziende si è fermata per tre o quattro settimane. Nello stabilimento di Mayenne, ad esempio, abbiamo dedicato le prime due settimane a preparare la ripartenza e organizzare gli acquisti e la logistica dei componenti, ma anche a creare un piano sanitario, a trovare le mascherine, a riorganizzare le linee di assemblaggio in modo che le persone non fossero troppo vicine l’una all’altra. Abbiamo fatto i nostri piani e li abbiamo discussi con i sindacati e anche con i governi locali. È stato un periodo molto difficile. Avevamo previsto cifre davvero negative e ora dobbiamo aumentare rapidamente la produzione. È stato un esercizio straordinario, perché abbiamo dovuto assumere di nuovo più lavoratori, formarli e gestire le catene di approvvigionamento. È stato un periodo difficile per i fornitori, anche se abbiamo chiuso solo per tre settimane. Alcune aziende, come quelle nel Regno Unito, hanno chiuso per due mesi, quindi ripartire per loro è stato ancora più difficile.
Qual è la situazione adesso per il Gruppo Rapido e come pensa che saranno i prossimi mesi in Francia e nel resto d’Europa?
Nicolas Rousseau: Il Gruppo Rapido oggi è molto sano. La produzione presso i nostri stabilimenti è quasi sold out. Abbiamo fino a un anno di ritardo per i modelli Westfalia, quindi la domanda è molto forte. Il Gruppo Rapido è cresciuto in Francia, ora il nostro obiettivo è far crescere le nostre esportazioni perché facciamo il 50% del nostro fatturato nei paesi di esportazione, quindi sicuramente vogliamo essere più “europei” e più presenti in Italia, Germania e Inghilterra attraverso i nostri stabilimenti. Abbiamo anche alcuni piani di sviluppo per ingrandire le nostre fabbriche o per costruirne di nuove, in questi paesi; e, naturalmente, con Roadtrek (in Canada) vogliamo anche entrare nel segmento B-class in Nord America, quindi saremo piuttosto impegnati per i prossimi due o tre anni.
Come sta andando la vostra operazione in Nord America?
Nicolas Rousseau: Il primo anno è stato piuttosto impegnativo perché stavamo rilevando un’azienda che era fallita, quindi abbiamo dovuto ritrasferire tutto sotto lo stesso tetto e riassumere le persone, stabilizzare il team e formare i dipendenti, inoltre abbiamo avuto anche il problema Covid, quindi abbiamo dovuto far ripartire di nuovo l’azienda. Finora le vendite sono molto buone. La produzione è in aumento, la domanda è in aumento, quindi direi che il secondo anno sembra molto più sereno del primo.
Guardando avanti di cinque o dieci anni, quali saranno le tendenze del settore? Veicoli più piccoli? Van elettrici? Slide-out? Le caravan verranno ancora prodotte?
Nicolas Rousseau: Questa è una domanda molto difficile, poiché ogni due o tre anni la gamma cambia completamente. Penso che questo mercato abbia un grande futuro e continuerà a crescere. Penso che ci siano alcune tendenze che dimostrano che questo mercato evolverà. Vedo che i van e i pop-up roof continuano a crescere, ma sembra che cambierà la segmentazione nei semintegrali o nei motorhome. Probabilmente ci saranno più segmenti. L’elettrificazione dei veicoli è una cosa che dubito sarà applicabile negli RV perchè sono troppo pesanti; tuttavia, per i van questo potrebbe sicuramente accadere molto prima, ma bisogna considerare il costo del telaio, quindi dovremo vedere se ci sarà un mercato. Direi che il Covid è stato sicuramente un acceleratore verso trend come viaggiare “slow”, stare vicino alla natura, essere indipendenti e viaggiare con maggiore frequenza. Penso che queste tendenze continueranno. Dovremo produrre veicoli più simili a un’auto per quanto riguarda le caratteristiche di autonomia e qualità. Ci sono stati molti cambiamenti negli ultimi quattro o cinque anni e anche i nostri fornitori stanno sviluppando nuovi prodotti, quindi ci saranno nuovi materiali, nuovi componenti per produrre veicoli che corrisponderanno alle esigenze dei futuri clienti.
I campervan sono un fenomeno in crescita ormai da tempo. Che ruolo ha questa tipologia all’interno del vostro Gruppo?
Nicolas Rousseau: A Mayenne produciamo il marchio Campérêve che è il leader di mercato in Francia, si tratta per lo più di prodotti di fascia alta e il più delle volte utilizzati solo da due persone. Abbiamo poi Dreamer, l’entry level di fascia media che meglio corrisponde alle famiglie con bambini, persone più attive che necessitano di quattro posti letto. Pensiamo che sia importante differenziare un layout / prodotto fatto per le famiglie da quelli pensati solo per una coppia.
Come si sta preparando il Gruppo Rapido per il futuro? State ancora cercando nuove aziende da acquisire? Siete soddisfatti delle prestazioni dei vostri marchi?
Nicolas Rousseau: Sì, siamo soddisfatti delle prestazioni dei nostri marchi. Siamo uno dei pochi gruppi a crescere a questa velocità in Francia negli ultimi tempi e, ovviamente, siamo sempre attenti a ciò che sta accadendo sul mercato e potremmo essere interessati a nuove acquisizioni. Negli ultimi cinque anni abbiamo effettuato cinque acquisizioni, quindi al momento siamo impegnati a sviluppare queste società.
Siete ben integrati con Giottiline in Italia? Questa acquisizione è ora pienamente operativa? Quali sono le sinergie per Rapido? Implementerete una politica di modelli gemelli come altri gruppi europei?
Nicolas Rousseau: Il Gruppo Rapido non ha mai avuto un marchio entry level. Abbiamo sempre avuto marchi di medio o alto livello, quindi l’acquisizione di PLA e Giottiline ci ha permesso di proporre un’offerta per il mercato entry-level e anche di stabilire una posizione più forte nel mercato tedesco, perché PLA e Giottiline vendono 500 veicoli in quel mercato, quindi ora noi vendiamo dai 1.300 ai 1.400 veicoli nel mercato tedesco. C’è un forte know-how nell’industria italiana del caravanning, quindi abbiamo voluto stabilirci anche nel vostro Paese e acquisire alcuni prodotti da distribuire in altri mercati europei. Siamo decisamente contenti e abbiamo creato delle sinergie efficaci.
Westfalia è un marchio che ha fatto la storia ed è stato una forza indomabile fino a che è arrivato nel Gruppo Rapido. Siete soddisfatti del suo posizionamento? È in linea con le vostre aspettative?
Nicolas Rousseau: È molto difficile spiegare la storia di Westfalia, una storia lunga 175 anni. Westfalia è probabilmente l’acquisizione di maggior successo di mio padre. È un marchio conosciuto in tutto il mondo e noi dobbiamo perseguire l’obiettivo, e la sfida, più grande: farlo rivivere. Westfalia ha due attività: è un converter OEM per Mercedes e Ford, e abbiamo realizzato 7.000 veicoli per loro; e poi produciamo anche i nostri prodotti. Abbiamo tre stabilimenti, due in Germania e uno in Francia. Oggi, i veicoli Westfalia totali, tra OEM e prodotti di nostra proprietà, rappresentano quasi 9.000 unità, quindi direi che è un grande successo. C’è ancora molto da fare e dobbiamo decisamente aumentare la nostra capacità produttiva. Questo è sicuramente un obiettivo, che deve concretizzarsi ora. Siamo contenti di quello che sta succedendo, ma dobbiamo fare ancora di più.
Siete interessati all’Asia? Come va Rapido in quel mercato?
Nicolas Rousseau: Sono stato alla fiera di Pechino, credo due anni fa, perché la nostra azienda italiana PLA e Giottiline vendono laggiù. C’è un mercato piuttosto interessante che sta crescendo, principalmente un mercato di caravan, penso, ma forse la cultura del caravanning in genere non si è ancora affermata e i campeggi non sono pronti. Ci vorrà del tempo perché i cinesi della classe media vedano il camper come un modo per trascorrere una vacanza o lo utilizzino come fanno gli europei. Ci sono ancora domande a cui dobbiamo rispondere. Penso che crescerà in futuro, ma non sappiamo quando.