Svezia, il Texas d’Europa
In Svezia amiamo i veicoli grandi e accessoriati. Qui SUV, minivan e auto premium hanno una lunga storia di buone vendite. Abbiamo anche una delle più grandi collezioni di auto d’epoca americane al di fuori degli Stati Uniti. Questo amore per le dimensioni ampie e per il lusso si rileva anche nel mercato dei camper e ciò rende la Svezia interessante per i produttori, che qui possono vendere i loro modelli che danno i margini più alti
Testo e foto di Stefan Janeld
La Svezia è un paese piccolo, solo 10 milioni di abitanti, ma la sua geografia comporta lunghe distanze tra le città. Se vogliamo portare il nostro veicolo ricreazionale nell’Europa continentale, e non viviamo nel sud della Svezia, il viaggio è molto lungo. Dall’estremo nord al sud del paese sono quasi 1.600 km in linea d’aria: in auto diventano quasi 2.000. È come guidare da Copenaghen a Roma.
Gran parte del territorio è selvaggio, uno degli ultimi in Europa. Quando viaggiamo attraverso la nazione non possiamo aspettarci di trovare un campeggio o un’area di sosta per camper ogni 15 km, né una stazione di servizio adeguata.
Sotto: Kabe, camper e caravan premium svedesi. L’azienda si è fatta un nome per gli ottimi veicoli invernali con una particolare attenzione alla sicurezza. Kabe possiede la britannica Coachman, e in Svezia produce anche i modelli di camper Coachman.

Abbiamo anche il diritto, unico, di accamparci quasi ovunque. È un privilegio chiamato “Allemansrätten”, parola di non facile traduzione, potrebbe leggersi come “tutti i popoli hanno diritto”. Significa che possiamo stare su un suolo anche non pubblico, purché non disturbiamo nessuno. In termini (molto) semplificati significa rimanere fuori dalla vista delle case, non lasciare rifiuti e non danneggiare il terreno. In breve: essere rispettosi.
Tutto questo ha come risultato che gli svedesi desiderino veicoli adatti al campeggio libero. Vogliamo/abbiamo bisogno di un alto grado di autosufficienza; e anche di comodità. Preferibilmente in tutte le stagioni. Penso che la maggior parte dei camperisti nel mondo dica lo stesso, ma in Svezia non sono solo parole. Un veicolo ricreazionale, per essere venduto qui, deve disporre di serbatoi riscaldati e coibentati. Preferiamo il riscaldamento ad acqua, ma se acquistiamo un camper con riscaldamento ad aria, ad esempio il Truma Combi, scegliamo sicuramente la versione più grande da 6kW. Con cartuccia elettrica. Anche nei veicoli sui sei metri scegliamo il riscaldatore più grande e potente.
Vendere un camper “poco invernale” in Svezia è quasi impossibile, anche se l’80% di questi veicoli non viene utilizzato durante la stagione fredda.
La propensione al comfort in viaggio ha portato la nazione ad avere la più grande flotta di motorhome a doppio asse in Europa.

La “regola del nonno” aiuta con i problemi di carico utile
In Svezia tutti i titolari di patente B conseguita prima del 1° luglio 1996 possono guidare motorhome senza limiti di peso. Anche i liner su base autocarro pesante. Questo perché prima del 1° luglio 1996 non esisteva alcuna limitazione di peso sulle autovetture per trasporto di passeggeri. E poiché i camper in Svezia sono immatricolati come autovetture di classe 2, seguono le stesse regole della familiare che si usa tutti i giorni.
Ciò significa che molti motorhome hanno un peso lordo del veicolo superiore a 3.500 kg. Non ha senso acquistare un veicolo da 3,5 tonnellate con un carico utile ridotto quando è consentito guidare un veicolo più pesante senza aggiornare la patente.
Alte percentuali di veicoli premium
Posto che in Svezia apprezziamo il campeggio libero, una buona preparazione per l’inverno e abbiamo meno problemi di altri con il peso del veicolo, questi elementi si riflettono sui camper che preferiamo. Il mercato svedese predilige i veicoli premium e quelli di classe medio-superiore. Non si trovano camper entry level presso i concessionari. Nessuno vuole i mezzi da 50.000 o addirittura 60.000 euro.
In Svezia la maggior parte delle vendite si colloca nella fascia di prezzo da 90.000 a 110.000 euro. Anche i veicoli con prezzi da 200.000 euro e oltre hanno una quota di mercato insolitamente alta rispetto alla maggior parte dei mercati europei.
Lo stesso vale per le caravan. I nostri brand nazionali, Kabe, Polar e Easy Camper, sono marchi premium. Veicoli costruiti per essere utilizzati in tutte le stagioni. E quando i marchi stranieri entrano nel nostro mercato, lo fanno con prodotti esclusivi.

Ciò permette di vivere grandi esperienze di campeggio, specialmente nel nord.
Le tasse più alte d’Europa
In Svezia abbiamo una tassazione sui camper che si chiama “Bonus Malus”. L’idea è che i camper ecologici ottengano un bonus: tasse più basse e persino un rimborso in denaro. I veicoli poco ecologici vengono invece puniti con il Malus, una tassazione molto elevata.
Questo sistema si basa sui veicoli personali, quindi il limite di emissione per rientrare nel Bonus è molto basso. Nessun veicolo commerciale leggero può raggiungere il livello Bonus, quindi scontano tutti un pesante Malus.
Spiegare il sistema in dettaglio con tutti i parametri e tutte le eccezioni richiederebbe troppo spazio e impegno: basti sapere che la tassazione sui camper oscilla tra i 1.500 e i 3.000 euro annui, per capire che questo non aiuta certo le vendite.
La pandemia ha in qualche modo compensato il calo delle vendite dovuto ai fattori fiscali: non avendo la possibilità di andare all’estero per le vacanze, molti si sono rivolti a camper e caravan per fare vacanze piacevoli. E sembra che la maggior parte di loro abbia abbracciato lo stile di vita “nomade” tenendosi stretti i propri veicoli.
Esistono già segnali che dicono che questo sistema di tassazione non sopravviverà. Il bonus in denaro è stato annullato da novembre, perché non è più necessario. Le persone acquistano veicoli elettrici a un ritmo veloce, troppo veloce perché le infrastrutture di ricarica possano tenere il passo. Serve un nuovo sistema. Per pagare il costo dell’infrastruttura, i veicoli elettrici devono essere tassati. Mi aspetto che tra qualche anno venga presentata una tassa basata sul chilometraggio. Ciò andrà a vantaggio dei camper che in media percorrono meno di 7.000 km all’anno.

Lenti ad abbracciare le tendenze
15 anni fa ho scritto il mio primo speciale sui van. Ho evidenziato i vantaggi di questo veicolo, piccolo e molto versatile. Ho anche sottolineato che si trattava di un tipo di camper molto popolare in Francia, Germania e Gran Bretagna e prevedevo che lo stesso sarebbe accaduto a breve in Svezia. Quando è stato pubblicato, i dealer svedesi mi hanno deriso. Il loro ragionamento era che per la stessa somma di denaro i clienti avrebbero potuto ottenere un camper più grande e più confortevole.
Cinque anni dopo alcuni di loro mi hanno contattato per un consiglio su quali van tenere in stock. Oggi i van rappresentano almeno il 25% del mercato svedese e ogni concessionario li tiene in casa.
Ora il trend europeo sono i piccoli campervan con tetto a soffietto. Una tendenza che non ha preso piede in Svezia. Ancora una volta i rivenditori dicono che sono troppo costosi: “Puoi avere, allo stesso prezzo, un van full size molto più comodo.”
Ma diamogli 2-3 anni e sono certo che anche questo segmento di mercato crescerà in Svezia. L’anno scorso solo una manciata di rivenditori teneva i van pop-up. Nel 2023 molti altri ne hanno almeno uno in stock.

Poche officine indipendenti
In 15 anni il numero di camper immatricolati in Svezia è passato da 25.000 a 120.000. La maggior parte di essi viene riparata e revisionata presso la concessionaria dove è stato effettuato l’acquisto.
Con una crescita così rapida i dealer hanno problemi a tenere il passo con la domanda. Un concessionario di medie dimensioni vende circa 100-200 unità all’anno. In pochi anni questa diventa una quantità di veicoli quasi impossibile da gestire per quanto riguarda le riparazioni. C’è bisogno di officine indipendenti per alleggerire il carico delle concessionarie. Ma finora non ne hanno aperte molte. Se questa tendenza non cambia, diventerà difficile possedere un camper in Svezia. E già arrivano lamentele da parte dei proprietari di camper che non possono avere assistenza dai concessionari quando viaggiano in Svezia perché i rivenditori hanno tempo solo per i propri clienti. Lo stesso vale per coloro che hanno acquistato il camper fuori dalla Svezia e lo hanno importato qui per conto loro: hanno difficoltà a fare interventi di riparazione della zona abitativa. Fortunatamente possono avere almeno assistenza meccanica sul veicolo base in qualsiasi normale officina.

Da un paese di caravan a una nazione di camper
Ci sono più di 300.000 caravan registrate in Svezia. E circa 120.000 camper. Ma, negli ultimi 15 anni, il mercato ha favorito i camper. Un tempo si vendevano il doppio di caravan rispetto ai camper. Ora i dati di vendita sono quasi gli stessi per le due categorie.
E se negli ultimi due anni non avessimo avuto una tassazione così elevata sui camper, oltre al noto problema della carenza di telai, i numeri sarebbero ancora diversi.
Nel 2023 i concessionari si aspettano un incremento nelle vendite di camper: in totale si prevedono vendite superiori alle 4.000 unità. Le vendite di caravan dovrebbero aumentare del 2-3%.

Mercato svedese dei camper 2022
3.523 camper nuovi venduti. 30% in meno rispetto al 2021.
I 10 marchi top: Adria 362 unità; Volkswagen 239 unità; Hymer 223 unità; Kabe 204 unità; Pilote 203 unità; Knaus 169 unità; Sunlight* 152 unità; Bürstner 146 unità; Carado* 132 unità; Rapido 129 unità
Quote di mercato: Trigano Group 26%; Hymer Group 25%; Knaus Tabbert Group 8%; Kabe Group 7%; Pilote Group 7%; Rapido Group 5%; Carthago Group 5%; Marchi indipendenti** 17%
*Nella maggior parte dei paesi Sunlight e Carado sono riportati insieme come Capron. In questo modo Capron sarebbe arrivato al 2° posto in Svezia con vendite totali di 284 unità.
**Volkswagen, Mercedes, Pössl, Concorde, Ahorn, Bravia, La Strada
Mercato svedese delle caravan 2022
Il 2022 si è attestato su 3.164 caravan vendute. Un calo del 18% rispetto al 2021.
I 5 marchi top: Adria 854 unità; Kabe 655 unità; Hobby 539 unità; Knaus 347 unità; Polar 301 unità
Fonte: Husvagnsbranschens Riksförbund